Pubblicato su Tremila battute
Canzone Ispiratrice: la faccia della luna
Ombre della luna
Una ragazza troppo magra per la sua statura siede in una stanza illuminata da un bagliore lunare. Ha una pelle chiarissima piena di lentiggini. Le dita magre sono adorne di anelli, sulle unghie smalto nero come la notte. Accende un amplificatore, attacca un jack e prende, come un figlio bastardo, la chitarra elettrica.
- Una volta si diceva che la musica fosse alla base della creazione; lo sapevano i greci come i monaci orientali, che con campane e cori simulano la pace interiore per scolpire “la via”
Si fa accompagnare da accordi: re fa re re, re la re mi, mi do la fa, mi si sol mi, fa, do, do fa, la re do sol, mi do la fa, mi si sol mi, mi mi do do, sol si sol mi.
La luna illumina una lunga chioma raccolta da un elastico su un viso minuto, zigomi pronunciati, naso all’insù, occhi grandi perduti nella notte.
- Questa gente illuminata credeva e crede che tutto, corpo, anima, destino, possa essere creato o purificato attraverso la musica
Continua con altri accordi: do la mi la, do do do do, mi si do fa, fa do, si mi, mi fa, fa mi, mi, fa, si, si.
Una distorsione fa vibrare i vetri. Il plettro cala come una lama sulle corde metalliche, il volto d’alabastro maculato rimane impassibile, una maschera di concentrazione e piacere. Il suo cuore diventa silente mentre lo stomaco formicola come se fosse ancora una volta innamorata, come se quelle note evocassero l’amore o qualcosa di simile. In quel suono così duro, la realtà vibra in una distorsione che rallenta il tempo.
- Il suono della rabbia da dentro vola fuori, come il fuoco dolce di Selene che freddo divora la realtà e ti porta verso il nirvana, verso la luna dove il nostro senno e il nostro giudizio dimorano, sfuggiti dalle sbarre di questo pazzo mondo
Ancora altri accordi: mi do la si, fa mi re do, si la sol fa, mi do la si, do mi fa sol, la sol fa mi.
Le note distorte creano un ritmo di ritorno, inaspettato ma voluto. Tutto cambia nella luce della luna che nelle ombre danza e muta, come se la realtà perdesse il passo per trovarsi in una primordiale e complicata danza viscerale, antica ma moderna, sciamanica e scientifica. Il futuro e il presente si mescolano, la donna brilla del riflesso lunare e nel ritmo si muove e si perde, diventando luce e ombra allo stesso tempo.
Bellissima e inquietante come le streghe che furono, come le donne che sono, che nella propria conoscenza e nella propria anima ritrovano sé stesse. Nella luna brillante e lontana, madre di tutte le madri, figlia tra le figlie della notte, la sua identità e il suo posto nell’ordine cosmico si rivelano. La musica è per lei il linguaggio segreto dell’anima, capace di accendere fuochi e aprire porte altrimenti chiuse. Nella stanza illuminata dalla luna, la ragazza continua a suonare la chitarra elettrica, creando un mondo fatto di suoni, distorsioni e vibrazioni che solo lei può comprendere. Ritrova sé stessa, in note, tra le ombre della luna.
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