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IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA “FIDUCIA”

Ammetto a malincuore che è difficile comprendere che io, sì, proprio io, mi arroghi il diritto di definirmi scrittore. Ma in fondo, chi può farlo se non uno che con la forza della sua testardaggine è riuscito ad alzare la testa dal fango dove per anni è stato gettato, per guardare le stelle ed infine riuscire a toccarle?

Ciao a tutti, sono Sebastiano e mi propongo a voi come Scrittore, sceneggiatore, poeta e paroliere. E per quanto possa sembrare strano, dicono che sia pure bravo.

La mia storia è davvero particolare. Della mia infanzia, ricordo di avere sempre avuto una mente sognante, che volava in altri mondi facendomi restare perennemente in posti fantastici che piano piano crescevano nella mia fantasia. Ma fu all’età di 10 anni che scrissi la mia prima poesia, e da allora non smisi più di scrivere. Scrivevo principalmente per me stesso e per pochi amici stretti, anche perché non mi sono mai reso conto della mia bravura e capacità – soprattutto perché a scuola andavo malissimo, in particolare italiano e matematica scritta.

Ma quella forza ardeva dentro di me, e certi MOSTRI non possono e non devono essere incatenati; e anche se TUTTI mi osteggiavano, deridevano, umiliavano e picchiavano, questa forza immensa esplodeva e usciva fuori, facilitata da una testardaggine e voglia di rivalsa che costantemente mi hanno fatto sbattere il muso contro tanti muri, procurandomi altrettanto dolore. Mi dicevo che era Dio in persona che mi flagellava con il suo martello per rendermi una spada forte e tagliente, visto che costantemente venivo percosso nell’anima e nel corpo, e questo solo allo scopo di essere la sua arma migliore – e forse non mi sbagliavo di molto.

All’età di trent’anni, dopo l’ennesima e umiliante bocciatura all’università, dove mi intimavano di abbandonare gli studi, decisi di cambiare questa sorte, cosciente di non essere stupido; forte di una mole lavorativa non indifferente nel settore sociale, compresi che avrei dovuto mettermi in contatto con L’AID (associazione Italiana dislessia) che mi fece contattare dal Dott. Massimo Ciuffo, Coordinatore dell’ambulatorio DSA per adulti presso Azienda Ospedaliera Universitaria Di Messina G.Martino.

Fu da quella telefonata che ebbe inizio la mia nuova vita. Feci il test, consapevole che avevo qualcosa che non andava ma non ero stupido, e il risultato mi sbalordì. Sono dislessico, discalculo, disgrafico e disortografico in forma grave, esattamente come Agatha Christie. Ma per quanto la notizia dovesse essere una sorta di liberazione, ammetto che in quell’istante mi sentii davvero perso e piansi.

No, la storia non finì così… è come quando spunta il sole e lo guardi dritto: ti ferisce gli occhi, ti vengono le lacrime, ma poi la luce illumina e ti dà vita. Essere coscienti è solo il primo passo, un passo dietro l’altro che mi hanno reso ciò che sono. Non capivo che ero come in quel libro, “messaggio per un’aquila che si crede un pollo”: guardavo gli altri pensando che fossero aquile, invece la vera aquila sono io…

Il mio vero esordio come scrittore lo devo a Melina Patanè e al suo Caffè d’arte, da cui mi arrivò qualcosa che gli altri non mi avevano mai concesso: mi diede fiducia, molta fiducia. Ed essendo una donna straordinaria e una professionista seria, mi accompagnò mostrandomi al mondo, cosa che ancora oggi non smette di fare. Da lì solo successi, da lì devo ancora trovare i miei limiti. Per quanto faccia errori ortografici dovuti alla dislessia (che poi, parliamoci seriamente, gli errori li fanno tutti), la mia fantasia è ampia come il mare stesso, e se non ci credi, puoi mettermi solo alla prova.

Io sono qui a creare qualcosa di bello, ora tocca solo a te darmi fiducia, quella fiducia che è sempre stata da me ben ricompensata.

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