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Piccolo pensiero del giorno n 5: per Sulla quarta corda

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Mi scuso in anticipo con chi è di fede Musulmana, per l’uso improprio delle parole sacre, e per averle messe in questo piccolo racconto a cui apparentemente non c’entrano nulla. Ma queste parole sono alle mie orecchie bellissime, piene di poesia e di passione, e nonostante io non creda davvero in nulla, molte volte mi riecheggiano nella mente e mi danno speranza, e spero che abbiano lo stesso effetto in chi legge. Che queste parole siano sostegno a tutti coloro che ne hanno bisogno.

se per voi sono insopportabili, mi scuso in anticipo e provvederò a toglierle, anche se, comprendete, è brutto togliere la luna nel cielo.

———————La misericordia, la compassione———————–

Lâ ilâha ‘illâ Allâh, sia lode ad Allah il misericordioso, il compassionevole…

Qui, in questa breve storia, si parla di un giorno in cui le sabbie si fermarono, in cui gli uccelli non cantarono più e i pesci si nascondevano, un giorno in cui la

notte non finiva e i desideri non si realizzavano. Gli uomini erano persi e non

trovavano più la via, come foglie al vento, senza fede né speranza. Qui, in questo posto, nacque Kamila, una luminosa bambina dalla pelle d’ambra, occhi grandi e neri e un grande sorriso. Kamila era la gioia di baba e umiy e di tutta la grande famiglia a cui apparteneva. Kamila iniziò a camminare molto precocemente e a parlare subito dopo; la prima parole che disse fu “albayd” (uova) perché un vicino passava sempre davanti casa e gridava “albayd! Albayd! Albayd altaazij!” Per quanto la vita fosse dura, la famiglia di Kamila le donava sempre amore e affetto; ma nonostante l’amore e l’affetto della sua famiglia, fuori il mondo era pieno di una lunga notte. Quando iniziò ad avere consapevolezza di sé, Kamila guardò fuori dalla finestra, fuori da quella bolla di amore e vide la notte e la notte vide lei, e lì la notte la volle per sé, tra le sue braccia, perché il sorriso di questa bambina diventasse il suo sorriso. E così la rapi e la tenne tra le sue braccia, portando disperazione e

lacrime tra baba e umiy. Umiy pregò baba di andare incontro alla notte a riprendere sua figlia e riportare il sorriso nella sua casa. Così baba, ascoltata sua moglie, partì e camminò per giorni e mesi nel deserto, perdendosi in esso. Vedendo che il marito non tornava, umiy si fece coraggio e andò alla ricerca della notte, cammino per giorni e mesi, e lì, nell’angolo più remoto del mondo, la trovò. Umiy si prostò ai piedi della notte, abbracciando le sue gambe, e piangendo così tanto da creare un grande fiume, che persino ora potete vedere navigato da navi. La notte non voleva dare indietro Kamila, ma presa dalla compassione tolse il suo mantello da lei e la mostro alla madre. Il suo sorriso era talmente intenso che il deserto fiorì diventando verde e colorato. Presa dunque dalla disperazione, umiy prese la figlia e la tirò a sé e lo stesso fece la notte: i due tirarono una con la disperazione e l’altra con l’amore, finché umiy perse la presa e nella foga Kamila fu gettata in cielo, perdendosi nel nulla. Ma improvvisamente apparve una luce nell’oscurità del nulla, un sorriso luminoso, un sorriso che illuminò la notte mostrando tutti i suoi segreti; le sabbie iniziarono a muoversi, gli uccelli a cantare e i pesci uscirono alla vista di tutti. Quel sorriso fece ritrovare la strada di casa a baba e riportò la felicità a umiy, e i desideri iniziarono a nascere come fiori nel deserto, perché si può credere o meno, si può vedere o meno, ma la compassione e la misericordia sono le uniche cose che conducono all’amore e l’amore è l’unica cosa che davvero ha importanza a questo mondo…

Allahu Akbar!

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